Partiamo dalle nostre emozioni….

Domenica 21 gennaio dalle 10 alle 12 la psicologa e psicoterapeuta Maria Luisa Amoroso terrà presso il Centro Shakti un laboratorio psico-corporeo sul tema
I colori della rabbia: esperienza nel corpo e nella mente
L’esperienza del quotidiano ci porta spesso ad essere poco consapevoli e poco capaci di saper gestire LA RABBIA. Talvolta ci sentiamo travolti da questa emozione come da un’onda che ci fa perdere il controllo momentaneo di noi stessi; altre volte, invece, la tratteniamo dentro noi e i sentimenti negativi invece di esplodere “implodono”, causando dolore, disagio talvolta sintomi fisici o depressione.
Questo laboratorio ha come obiettivo l’analisi dell’esperienza emotiva della rabbia e delle altre emozioni negative ad essa collegate e, successivamente, la sua gestione corretta.
Il lavoro verrà svolto attraverso esercizi psico-corporei ad-hoc per promuovere la capacità personale di ascolto delle emozioni e di collegamento ai propri pensieri, per riuscire ad avere una maggiore consapevolezza di sé e una migliore gestione della propria emotività, così da migliorare la qualità delle proprie relazioni e l’immagine di sé.
Materiale occorrente per l’attività: tappetino yoga e colori (pastelli o pennarelli).
Informazioni e iscrizioni presso il Centro Yoga Shakti, Via Bellucci 116 Ravenna, tel 0544-421233.
A partire da gennaio 2017 cominceranno
i nuovi corsi psicoeducativi
“IO MI SENTO”
organizzati da Psicologia urbana e creativa di Ravenna sulle dinamiche di potere tra donne e uomini…
A Castiglione di Ravenna verrà tenuto il primo ciclo di incontri rivolti alle donne che desiderano acquisire consapevolezza di ciò che si cela dietro alle dinamiche di conflitto con il proprio uomo, uscire da dinamiche distruttive e trovare alternative di risposta non-violenta. Il corso sarà condotto dalle Psicologhe Psicoterapeute
Dott.ssa M.Luisa Amoroso , Dott.ssa Giancarla Tisselli dell’Ass.P.U.C. e si terrà nella Sala Tamerice, via Vittorio Veneto 21 a Castiglione di Ravenna nelle seguenti date:
Martedi 10, 17, 24 e 31 gennaio 2017 alle ore 21
Martedi 6 febbraio 2017 alle ore 21
Per iscrizioni e info inviare email a cfabbri@comune.ra.it o telefonare al 0544.950116 (max.25 iscritti)
A partire da Febbraio inizieranno anche i corsi dedicati alle coppie…se siete interessati a saperne di più , scrivetemi!!
Spesso oggi chi deve “trattare” per lavoro con i giovani, insegnanti, educatori, allenatori si trova davanti adolescenti “fragili e spavaldi” al tempo stesso, difficili da capire e soprattutto da guidare all’interno di una sana relazione educativa.
Come psicoterapeuta mi trovo sempre più frequentemente ad affrontare problematiche familiari di genitori e figli adolescenti che non riescono ad avere un dialogo, in cui i figli sono la manifestazione di un disagio esistenziale profondo che permea purtroppo un po’ tutta la società odierna. Ma qual’è la descrizione che possiamo fare di questi giovani? Secondo la visione di Gustavo Pietropolli Charmet, grande psicologo clinico e profondo conoscitore e studioso dell’adolescenza, viviamo la fine del modello educativo fondato sulla colpa e sul castigo, di cui Edipo era il personaggio simbolo, e siamo invece piombati dagli anni ottanta in poi nel mondo di Narciso; i genitori hanno modificato la loro rappresentazione della funzione genitoriale: il figlio fin da piccolo è il “cucciolo d’oro” , bambino prodigioso, visto come un essere da proteggere e assecondare, piuttosto che da limitare con regole e divieti. Narciso si sente legittimato fin da piccolo di occuparsi solo di sè, libero di cercare la sua verità e le sue regole. Da grande, ovvero giovane adulto, sceglie “identità temporanee” sull’onda dell’emozione provata, fa scelte contraddittorie, mai definitive: cambia sport, cambia scuola, partner ecc.. e il contesto lo consente, tace e sta in ascolto..Per l’adolescente di oggi coltivare il proprio benessere è la cosa più importante di tutto; pensano al successo come ad un loro diritto e l’adulto non è visto come un tutore o garante di verità, ma come un alleato se vuole collaborare, sennò gli tolgono importanza, e cercano solo l’approvazione dei coetanei.
I ragazzi sono così fragili perchè crescendo sono esposti al rischio di sentirsi poco apprezzati dagli altri, di disattendere le alte aspettative createsi su di loro. Spesso i ragazzi fragili sono tentati di mettersi al riparo dalle delusioni della vita e degli amici, rifugiandosi in attività o percorsi di vita insoliti, che diluiscono i contatti sociali: la comunicazione virtuale dei social-network consente di frequentare senza correre troppi rischi altre persone, nascondigli sicuri perchè non ci si deve esporre in modo diretto, ma con alto rischio di autoesclusione dal mondo reale.
La loro spavalderia è l’altra faccia della fragilità: sono indifferenti, dediti al culto della propria persona in spregio alla deferenza attesa dagli adulti che sono solo spettatori, senza autorità. I genitori e gli insegnanti degli adolescenti di oggi hanno poco praticato la spavalderia, perchè hanno fatto i conti con l’obbedienza, la devozione..al massimo erano ribelli.
Oggi in assenza di regole e di divieti, la trasgressione ha perso di senso e prevale la noia. Ed è proprio per combattere il “dolore” mentale prodotto dalla noia che il giovane cerca soluzioni creative e intelligenti che lo faranno crescere maturare, divenendo capace di investire in modo concreto e reale su un futuro possibile.
Bibliografia:
G.Pietropolli Charmet, “Fragile e spavaldo” Ed.Laterza 2012
Associazione Minotauro, “Da Edipo a Narciso”, Atti del convegno, Milano 2005
Green, A.; “Narcisismo di vita, narcisismo di morte”, Borla, Roma 2005
La psicoterapia è un lavoro di ricerca costante, sia per il terapeuta che per il paziente..Sia come persona, quindi, che come psicoterapeuta sono sempre alla ricerca di nuovi strumenti per costruire delle relazioni d’aiuto più efficaci con le persone che a me si rivolgono. La mia formazione di base di tipo sistemico cura soprattutto l’aspetto della comunicazione e la sua influenza nelle relazioni interpersonali, sia a livello cognitivo che emozionale. Ho sempre avuto un’interesse personale, inoltre, per le arti “visive”, più come fruitore che come esperta del settore.Mi affascina la capacità degli artisti di esprimere le loro emozioni e di emozionare l’osservatore.
Ultimamente ho avuto la fortuna di riunire questi due interessi frequentando un Corso di specializzazione per l’uso mirato del disegno in psicoterapia, non solo per i bambini, ma anche per gli adulti!. L’ho sperimentato in prima persona e ho potuto constatare che disegnare, o meglio “di-segnare”, cioè lasciare un segno, bello o brutto che sia, può dare modo ad ognuno di noi, se opportunamente guidato e stimolato da un terapeuta, di vivere un’ esperienza unica e speciale!
Disegnare, esprimersi attraverso l’uso dei colori, delle immagini simboliche ci facilita l’incontro con noi stessi , con la parte più profonda e fragile di noi, il nostro Io bambino emerge e possiamo prendercene cura, focalizzando meglio i nostri bisogni.
Attraverso il disegno si possono individuare meglio le problematiche nella loro essenza, senza troppe complicazioni e sovrastrutture date dal linguaggio verbale, usando il linguaggio analogico, il simbolo, emergono in maniera semplice e diretta le soluzioni al problema.
Il disegno è dunque utile per comunicare con sè stessi, con gli altri per curare le proprie ferite.
Durante la seduta di psicoterapia, grazie all’uso mirato del disegno, il setting si trasforma da bi-polare ( terapeuta-paziente) a tripolare ( terapeuta-paziente- di-segno) perchè il disegno ci comunica delle cose che andiamo a scoprire insieme…Non c’è un’interpretazione data dall’alto dall’esperto, ma ” la psicologa offre fogli bianchi e colori e propone il tema; la persona accoglie la proposta e ne nasce un’immagine mentale che prende forma, si colora e diventa una creatura sua che esprime nuove idee, genera emozioni e suscita cambiamento. Il dialogo è a tre: terapeuta, paziente, disegno.
Il percorso terapeutico porta la persona a sviluppare una nuova sensibilità verso sè stessa, ad aprirsi e incontrarsi in modo nuovo nelle proprie produzioni creative; questo genera un forte cambiamento in grado di generare un processo di ” autoguarigione”.
Bibliografia per approfondimenti:
Lowenfeld V. e Brittain W.L. “Creatività e sviluppo mentale”, 1960 Giunti Barbera, Firenze
Puviani V. da Le storie belle si raccontano da sole“, 2006, Ediz.Junior, Bergamo
Bateson G., Verso un ecologia della mente, 1976, Adelphi, Milano
Laboratorio esperienziale per “Genitori in regola”
Il Laboratorio si rivolge a genitori, educatori, insegnanti di bambini e adolescenti da 0 a 16 anni che desiderano trasmettere modelli di comportamento e regole al fine di crescere figli ( persone) responsabili.
Il Laboratorio si caratterizza per un metodo di lavoro esperienziale, in cui agli apprendimenti teorici si affiancano aspetti pratici di confronto e discussione di reali situazioni di vita quotidiana.
I temi affrontati sono quelli delle regole e del senso di responsabilità, della consapevolezza delle proprie competenze nella gestione di questo delicato aspetto della vita di relazione.
SEMINARIO DI INTRODUZIONE AL CORSO “GENITORI IN REGOLA”
GIOVEDI’ 8 NOVEMBRE 2012 ORE 20.30
PRESSO IL NIDO “FATE FOLLETTI” via Faentina 121/g
Relatrici: Dott.ssa M.Luisa Amoroso
Dott.ssa Beatrice Siboni
Per partecipare al seminario è richiesta la prenotazione e un piccolo contributo di 10 euro.
Per informazioni: 339-6133407
Sono finite le vacanze estive e si rientra a scuola! Ricominciano gli impegni quotidiani per tutti, adulti e bambini…se vi interessa migliorare il rapporto con i vostri figli e riuscire ad impostare con loro una buona ed efficace relazione educativa Vi invito a iscrivervi a questo corso “GENITORI IN REGOLA” che partirà a fine settembre.
CHI ? gli incontri sono aperti a genitori di bambini/ragazzi di ogni età. Il clima sarà di piccolo gruppo, ricco di calore e partecipazione attiva in cui ognuno può condividere esperienze, difficoltà, dubbi che troveranno una comprensione all’interno di un innovativo modello teorico-pratico di riferimento.Il modello aiuta a capire come stabilire e far rispettare le regole in famiglia, come costruire una relazione positiva coi propri figli e come gestire le loro opposizioni.
DOVE? Gli incontri si terranno a Ravenna in via Mazzini 14 c/o lo studio della Dott.ssa Siboni Beatrice
Laboratorio per genitori: inizio sabato 29 settembre ore 15.00
successivi incontri: 6-13-20 ottobre
Costo complessivo: 80,00 euro
E’ necessaria la prenotazione!
Dott.ssa Maria Luisa Amoroso cell.339 6133407
Dott.ssa Beatrice Siboni cell.338 5457210genitori in regola
Vorrei fare una riflessione e condividerla con voi: come si fa a conciliare e ben gestire tutti i ruoli diversi che dobbiamo “interpretare” nella nostra quotidianità, senza sentirci persi e confusi da queste diverse “identità”? Lo sperimento in prima persona: attualmente mi trovo a svolgere vari ruoli diversi durante la mia giornata: quello professionale di psicologa, nello studio privato di psicoterapia, quello “istituzionale” di insegnante, in una scuola superiore con ragazzi dai 16 ai 20 anni circa, e quello “famigliare” di mamma di una bimba di 6 anni. Non è affatto facile giostrarsi tra tutto questo e soprattutto trovare un senso per noi stessi, riuscendo a mantenere la nostra centralità, il nostro senso di “io chi sono”.
Mi trovo quindi a cercare di interpretare nel migliore dei modi ruoli diversi che, tutti, mi danno modo di conoscermi, mettermi in gioco e di trovare la mia individualità. Questi contesti, secondo me, hanno qualcosa in comune…l’obiettivo finale è simile: in tutti i contesti il mio scopo è quello di IN-SEGNARE, ovvero di “ LASCIARE UN SEGNO” nell’altra persona, lasciare una traccia che gli possa essere utile per stare meglio, nel caso di un paziente che vedo in studio, che lo stimoli a crescere e ad imparare, nel caso dello studente a scuola, entrambe le cose nel caso di mia figlia.
Nella relazione educativa, infatti, il ruolo dell’adulto dovrebbe essere quello di “colui che dà una traccia” all’allievo e nello stesso tempo di “colui che lascia una traccia” dentro di lui; ovvero è solo attraverso una relazione speciale tra noi e l’altro che possono passare certi insegnamenti; è la magia dell’incontro che lascia il segno, è attraverso la capacità di emozionare, di divertire, di interessare che riusciamo a colpire l’attenzione degli altri e abbiamo l’opportunità di trasmettere loro qualcosa di nostro. Questo scambio produce un cambiamento , che poi si trasformerà in un apprendimento. Entrambi usciamo da questo scambio diversi e un po’ più ricchi.
Buona vita a tutti!
E’ un dubbio frequente questo che i genitori hanno, soprattutto se cercano di costruire un rapporto coi figli di tipo “democratico”, ovvero che si basa su valori quali il rispetto della persona, la libertà di pensiero e di giudizio. Ma come riuscire a conciliare questo con il proprio ruolo di genitore? Quando un figlio o una figlia adolescente frequenta compagnie “pericolose”, è giusto intromettersi e impedirgli di vedere certe persone che a noi genitori non piacciono? Fino a che età è giusto che un genitore controlli il proprio figlio/a rispetto alle sue scelte, ai suoi interessi, amicizie, amori?
Facciamo un passo indietro e facciamo una riflessione: bisognerebbe innanzitutto capire cosa significa per noi “imporre il proprio punto di vista”; se vuol dire “mio figlio deve credere alle cose a cui credo io” questo sarebbe sbagliato e controproducente, perché con una imposizione otterremmo un’adesione del figlio ad un modello nostro, facendo perdere a lui l’opportunità di esplorare e costruirsi un’ identità propria.
In genere le persone nella vita prima o poi “scelgono” il proprio punto di vista, maturano le proprie idee, i propri valori. Questo può succedere attraverso due modalità: l’identificazione e l’esplorazione.
Nell’identificazione il figlio/a sceglie valori, idee, di altri (genitori, o figure per lui significative) e le fa proprie. Il bambino nella prima infanzia si identifica in pieno con il modello genitoriale e ritiene buono per sè ciò che è buono e giusto anche per loro. In questo caso il genitore assume un ruolo di “Predicatore” ovvero, secondo lo schema teorico proposto nel corso “Genitori in regola”, cerca di trasmettere e insegnare il suo modello, e il figlio aderisce ai valori e alle regole proposte dal genitore perchè ne condivide la validità.
Nell’esplorazione, invece, al contrario, il figlio costruisce il proprio giudizio a partire dalla sua esperienza, vissuta e resa simbolica, cioè organizzata in termini di identità. Ad esempio, nel momento in cui assaggia una patatina fritta e ne prova piacere, si fa l’idea del suo gusto, anche se il genitore dice che “Fanno male”. Questo è l’obiettivo fondamentale dello stile genitoriale del “Maieuta” che cerca di facilitare la costruzione di valori e regole a partire dalle proprie esperienze.
Ma veniamo al discorso legato all’età: è chiaro che finchè un figlio è piccolo è il genitore che decide tutto; poi man mano, seguendo il suo processo di crescita, autonomia e responsabilità, il genitore dovrebbe imparare a favorire la progressiva delega a proposito di scelte al proprio figlio. Questo non significa però ritirarsi e astenersi da qualsiasi intromissione; spesso i genitori per paura di scadere in autoritarismi e prevaricazioni, sconfinano nell’“astensionismo educativo”, talvolta assai poco efficace. Soprattutto coi figli in fase adolescenziale i genitori cadono in crisi e oscillano tra posizioni opposte di estremo controllo o di estrema libertà, senza chiare regole per il figlio, perdendo di vista l’importanza del rapporto e del confronto.
Se “intromettersi” significa dire ciò che si pensa, esprimere il proprio parere motivando le proprie idee e stimolando il confronto con il proprio figlio/a, questo è giusto importante per stimolarne il senso critico e la maturazione.
Gli adolescenti in particolare chiedono di poter esplorare da soli relazioni ed ambienti extrafamiliari sapendo di poter rincasare e trovare a richiesta adulti disposti ad ascoltarli e rinfrancarli in vista di nuove partenze.
Bibliografia per approfondimenti:
ATTENZIONE: se sei interessato ad approfondire il tema dei genitori e figli e di come ottenere miglioramenti in caso di relazione molto conflittuale iscriviti al gruppo di lavoro e al corso;
Sono ancora aperte le iscrizioni al CORSO “GENITORI IN REGOLA”!
Le date saranno fissate una volta raggiunto il numero di dieci partecipanti e saranno 4 incontri (giov. sera o sab.mattina a seconda delle preferenze della maggioranza) presumibilmente in GENNAIO 2012.