L'uso del disegno in psicoterapia: utile sia per bambini che adulti.

mandalaLa psicoterapia è un lavoro di ricerca costante, sia per il terapeuta che per il paziente..Sia come persona, quindi, che come psicoterapeuta sono sempre alla ricerca di nuovi strumenti per costruire delle relazioni d’aiuto più efficaci con le persone che a me si rivolgono. La mia formazione di base di tipo sistemico cura soprattutto l’aspetto della comunicazione e la sua influenza nelle relazioni interpersonali, sia a livello cognitivo che emozionale. Ho sempre avuto un’interesse personale, inoltre, per le arti “visive”, più come fruitore che come esperta del settore.Mi affascina la capacità degli artisti di esprimere le loro emozioni e di emozionare l’osservatore.

Ultimamente ho avuto la fortuna di riunire questi due interessi frequentando un Corso di specializzazione per l’uso mirato del disegno in psicoterapia, non solo per i bambini, ma anche per gli adulti!. L’ho sperimentato in prima persona e ho potuto constatare che disegnare, o meglio “di-segnare”, cioè lasciare un segno, bello o brutto che sia, può dare modo ad ognuno di noi, se opportunamente guidato e stimolato da un terapeuta, di vivere un’ esperienza unica e speciale!

Disegnare,  esprimersi attraverso l’uso dei colori, delle immagini simboliche ci facilita l’incontro con noi stessi , con la parte più profonda e fragile di noi, il nostro Io bambino emerge e possiamo prendercene cura, focalizzando meglio i nostri bisogni.

Attraverso il disegno si possono individuare meglio le problematiche nella loro essenza, senza troppe complicazioni e sovrastrutture date dal linguaggio verbale, usando il linguaggio analogico, il simbolo, emergono in maniera semplice e diretta le soluzioni al problema.

Il disegno è dunque utile per comunicare con sè stessi, con gli altri per curare le proprie ferite.

Durante la seduta di psicoterapia, grazie all’uso mirato del disegno, il setting si trasforma da bi-polare ( terapeuta-paziente) a tripolare ( terapeuta-paziente- di-segno) perchè il disegno ci comunica delle cose che andiamo a scoprire insieme…Non c’è un’interpretazione data dall’alto dall’esperto, ma ” la psicologa offre fogli bianchi e colori e propone il tema; la persona accoglie la proposta e ne nasce un’immagine mentale che prende forma, si colora e diventa una creatura sua che esprime nuove idee, genera emozioni e suscita cambiamento. Il dialogo è a tre: terapeuta, paziente, disegno.

Il percorso terapeutico porta la persona a sviluppare una nuova sensibilità verso sè stessa, ad aprirsi e incontrarsi in modo nuovo nelle proprie produzioni creative; questo genera un forte cambiamento in grado di generare un processo di ” autoguarigione”.

Bibliografia per approfondimenti:

Lowenfeld V. e Brittain W.L. “Creatività e sviluppo mentale”, 1960 Giunti Barbera, Firenze

Puviani V.  da Le storie belle si raccontano da sole“, 2006, Ediz.Junior, Bergamo

Bateson G., Verso un ecologia della mente, 1976, Adelphi, Milano